L’autunno è quella stagione in cui tutto cambia e si trasforma: l’aria del mattino è frizzante, durante il giorno stare fuori è ancora bellissimo e la cena è un piacere sia per le meraviglie gastronomiche che questa stagione ci riserva sia per le temperature ancora tiepide e piacevoli.
Per definire il Menù Gourmet del mese di Ottobre siamo andati in centro a Modena, e tra un vicoletto del centro e l’altro ci siamo fermati dagli amici di Hosteria Giusti. Il locale è sede del comfort food all’emiliana. Piatti e preparazioni della nostra tradizione interpretati in modo elegante, sapiente e ricco d’amore.
Quella dell’Enogastronomia Giusti è una storia che inizia a mettere radici tanti anni fa, a fine ‘500, quando Giovanni Francesco Justi si iscrive alla “Lista dei Lardaruoli e Salsicciari“. Da qui inizia una lunga storia di successi che porta, nel 1992, ad un passaggio fondamentale: l’ultimo membro della Famiglia Giusti va in pensione, e non avendo eredi passa il testimone ad Adriano Morandi, “ragazzo di bottega” che aveva seguito le sue orme fin da piccolo.
Inizia così la storia della Famiglia Morandi al timone dell’Enogastronomia Giusti. I Morandi sono abili bottegari, ristoratori e imprenditori e in pochi anni ampliano l’attività fino a far nascere l’osteria e la bottiglieria. l’Enogastronomia Giusti diventa un affare di famiglia: si susseguono mogli, fili e nipoti che portano passione, amore e tradizione all’attività.
Quando abbiamo proposto a Matteo Morandi di far parte de “Il Menù Gourmet” per il mese di Ottobre il riscontro positivo è stato caloroso e immediato: “con la Famiglia Medici condividiamo passioni e valori, ne saremmo molto felici”, e così abbiamo preso il via e oggi proponiamo un Signor Menù Gourmet autunnale.
Si tratta di due preparazioni molto versatili, perfette in abbinamento ad uno dei nostri vini bianchi più amati in assoluto: Daphne Malvasia frizzante secca.
GNOCCO FRITTO
Iniziamo la nostra scoperta tra le prelibatezze modenesi con l’aperitivo (o antipasto) per eccellenza: il gnocco fritto!
Si tratta di un impasto molto semplice, di farina, burro, lievito, sale e acqua che una volta steso e tagliato a quadrati o a rettangoli viene fritto (la tradizione lo vuole fritto rigorosamente nello strutto), diventando una prelibatezza unica per il palato. Delicato e fragrante si abbina con qualsiasi vino si voglia degustare al suo fianco. Preferisce però la compagnia dei bianchi frizzanti con cui riesce perfettamente a bilanciare i sapori e ad esaltare i profumi dei salumi che si degustano insieme. Se aggiungiamo una fetta di mortadella o di prosciutto di parma 24 mesi l’abbinamento perfetto non può che essere uno: Daphne malvasia frizzante secca! Al palato è un’esplosione di sapori, ma è il cuore che si scalda e vi ringrazia di aver provato cotanti profumi e sensazioni.
FRITTELLE DI PASTA E FAGIOLI
Le frittelle di pasta e fagioli sono una ricetta storica della famiglia Morandi. A partire da quattro generazioni fa è una ricetta che viene tramandata di madre in figlia. Ciò che avanza della magnifica zuppa di maltagliati e fagioli viene impastata con un pugno di farina quanto basta, un uovo o due secondo quantità e corretta un poco con Parmigiano Reggiano 24 mesi e un goccio di latte. L’impasto viene poi fritto a cucchiaiate in una padella con un dito d’olio di semi fino a quando non risulta croccante all’esterno, ma dal cuore morbido e caldo all’interno. Servita calda o anche tiepida con un filo di Aceto Balsamico Tradizionale si può rivivere l’arte e la storia della cucina povera dei nostri predecessori, gustando antichi sapori che oggi rischiano di essere perduti.
A noi mangiare una frittella di pasta e fagioli fa sentire a casa, tutta la famiglia qui presente insieme a quella che ci guarda da lassù…
Daniele Morandi
Le frittelle di pasta e fagioli sono una piatto semplice, della tradizione povera e richiedono al loro fianco un vino che ne esalti i sapori senza affossarne la delicatezza. Daphne è perfetta anche in questo caso: la sua aromaticità va ad enfatizzare quella naturale degli ingredienti, la bolla leggera contribuisce a sgrassare il palato dalla frittura e il corpo non risulta mai eccessivo, piuttosto adeguato e complice.
