L’agricoltura convenzionale, che come abbiamo già visto negli articoli precedenti, prevede l’uso di fertilizzanti, pesticidi e fitofarmaci di sintesi, ha rappresentato uno dei principali fattori responsabili della riduzione della biodiversità.
Di cosa parliamo quando utilizziamo il termine biodiversità?
La biodiversità può essere definita come la varietà degli organismi a tutti i livelli, da quello delle varianti genetiche dei singoli individui di una specie, a quello relativo alle differenze tra specie diverse. Essa comprende anche la diversità ecosistemica, cioè la varietà dei diversi ecosistemi presenti in un determinato territorio.
La biodiversità coincide con la varietà e la ricchezza genetica di specie vegetali e animali, soprattutto microfauna, fondamentali per favorire processi come l’impollinazione e il mantenimento dello stato funzionale del suolo. Una maggiore ricchezza di specie in un habitat conferisce alle colture migliore capacità di adattamento e resilienza agli stress ambientali.
Ovviamente se le colture sono più autonome e resistenti, sono necessari minori interventi e pratiche agricole.
A tale riguardo, una ricerca condotta da Royal Society mostra come, rispetto ai terreni coltivati con metodi convenzionali, nei terreni biologici sia possibile rilevare un numero doppio di specie vegetali, fino al 50% in più di aracnidi, il 60% in più di avifauna e il 75% in più di chirotteri.
Come si inserisce Medici Ermete a tutela della biodiversità?
La Medici Ermete ha in previsione l’adeguamento allo standard Equalitas in materia di approccio alla sostenibilità. Equalitas è una società costituita da alcuni tra i rappresentanti della filiera vitivinicola più importanti del settore: Valoritalia, Unione Italiana Vini, Gambero Rosso ed altri protagonisti uniti dallo stesso approccio alla sostenibilità.
All’interno dello standard sono presenti 3 pilastri fondamentali:
- economico
- sociale
- ambientale
Proprio in quest’ultimo pilatro si inserisce la tutela della biodiversità. Medici Ermete sarà tenuta a misurare almeno con frequenza biennale il proprio livello di biodiversità nell’acqua, nell’aria e nel suolo. Verranno considerate valide le misurazioni effettuate per aree omogenee dal punto di vista pedologico e colturale, quindi non necessariamente in ciascun vigneto.
Gli indici di biodiversità vengono valutati nel modo seguente:
- indice di biodiversità del suolo sulla superficie di vigneto;
- indice di biodiversità acquatica su tutta la superficie aziendale;
- indice di biodiversità lichenica su tutta la superficie aziendale.
Il processo di adeguamento allo standard è un percorso di censimento che richiede un lasso di tempo abbastanza lungo, ma siamo decisi nell’intraprendere questo ulteriore step verso una maggior consapevolezza sostenibile.
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