DA LOTTA INTEGRATA A VITICOLTURA BIOLOGICA

Cominciamo ad entrare nel merito di Generazione 2031, il nostro manifesto di sostenibilità per i prossimi 10 anni.

Iniziamo a snocciolare i concetti di cui abbiamo già accennato negli articoli precedenti (che puoi leggere cliccando qui) e lo facciamo partendo dalle nostre origini.

generazione 2031 albero manifesto

L’albero è il simbolo di Generazione 2031. Ci sembra la metafora perfetta per far arrivare in modo chiaro il nostro messaggio: nelle radici della Medici Ermete si trovano i nostri valori, la nostra expertise e salendo verso l’alto, con azioni virtuose, possiamo arrivare a vedere un albero rigoglioso, pieno di foglie ed in salute che non è altro che il simbolo della nostra azienda che cresce, migliora ed investe in futuro sempre più verde.

È quindi opportuno cominciare il nostro percorso cercando di capire come siamo arrivati alla certificazione biologica di Lambrusco Concerto e alla conversione di tutti gli 80 ettari di vigneto. Non è stato un cambio di percorso radicale, ma la naturale evoluzione di una viticoltura che era già su questo cammino da anni.

Innanzitutto, con le regolamentazioni attuali (al momento è in vigore il reg. (CE) 834/2007) per arrivare alla certificazione biologica occorre un periodo di conversione di almeno 3 anni e una serie di rigidi controlli da parte dell’ente certificatore. Se una volta trascorso il periodo di transizione, tutte le verifiche da parte dell’ente sono risultate positive, si può ottenere la certificazione.

La Medici Ermete ha da sempre un legame inscindibile con la terra. Ci siamo sempre ritenuti viticoltori responsabili e abbiamo sempre lavorato portando avanti i principi della lotta integrata sostenibile.

La lotta integrata, da fonte MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali), viene descritta come quell’insieme di pratiche agricole che puntano a un minore impatto ambientale e verso la tutela della salute dell’uomo. Prevede una riduzione degli interventi in campo in modo da portare il vigneto in una condizione di equilibrio.

È una strategia che consente di limitare i danni derivanti dai parassiti delle piante utilizzando tutti i metodi e le tecniche disponibili nel rispetto dell’ambiente e della salute.

Mentre la viticoltura tradizionale, a calendario, mira all’eliminazione dell’agente di danno, la lotta integrata si propone di raggiungere un equilibrio che sia economicamente vantaggioso per l’agricoltore e rispettoso dell’uomo e dell’ambiente. La difesa esclusivamente chimica richiede interventi costanti e sempre più frequenti per la sua efficacia di breve durata aumentando il rischio di comparsa di organismi bersaglio non più sensibili ai prodotti utilizzati. Al contrario la lotta integrata determina una progressiva riduzione degli interventi che avranno lo scopo di riportare la nostra coltivazione in uno stato di equilibrio. Questi ultimi sono decisi in base ad un attento calcolo dei costi realizzando un vantaggio economico nel lungo periodo determinato sia da un minor numero di interventi che, molto spesso, da un minor costo degli stessi.

La lotta integrata, a differenza dell’agricoltura biologica non presenta però una regolamentazione certificata. Il MIPAAF ha semplicemente redatto un manuale con le guide per l’applicazione dei principi generali della difesa integrata.

Il nostro percorso verso la certificazione è dunque iniziato nel momento in cui si è reso necessario per la nostra azienda certificare il modo in cui lavoravamo già da tempo. Sempre di più clienti e consumatori sono attenti alla filiera, alla sostenibilità delle aziende e dei prodotti. Per il comparto agroalimentare inoltre, si aggiunge un’aggravante: produciamo e vendiamo qualcosa che viene quotidianamente bevuto, che entra nei nostri corpi.

Nelle prossime settimane andremo a vedere come, nel dettaglio ci siamo attrezzati per ottenere la certificazione biologica. Dall’abbandono dei fitofarmaci e fertilizzanti di sintesi, al sostegno alla biodiversità fino all’economia circolare. Continua a seguirci!

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